Se
non fossi oppresso dai problemi quotidiani. Se fossi libero dal denaro, dal
lavoro e anche dagli altri.
Se
mi liberassi degli ideali, cosa resterebbe di me? Sarei comunque schiavo del
mio corpo e della mia coscienza. In
questo mondo materiale non c’è nulla che si possa perseguire senza dover fare i
conti con l’ipocrisia, la mediocrità, la violenza, la noia e, più di ogni altra
cosa, con l’ingiustizia.
Nel
mondo davvero giusto i privilegi non sarebbero semplicemente aboliti,
criticati, esecrati.
In
un mondo davvero giusto le ingiustizie sarebbero inconcepibili.
L’etica
dell’uomo le percepirebbe come abominevoli e dunque neppure pensabili.
In
un mondo giusto l’uomo penserebbe al bene proprio e degli altri
istintivamente. Senza bisogno di
arrivarci col ragionamento. Senza bisogno dell’insegnamento di un Maestro.
In
un mondo giusto non dovremmo avere un corpo. La vicinanza di sentimenti è
spesso corrotta e avvelenata dal contatto ravvicinato della nostra parte materiale.
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