Il Cattolicesimo fu creato “a
tavolino” a casa dell’imperatrice Fausta, seconda moglie di Costantino, dal 2
al 4 ottobre del 313 d.c. in una riunione (concilio) a cui parteciparono
esponenti religiosi cristiani e
rappresentanti politici
dell’imperatore .
Con l’Editto di Milano, dello
stesso anno, si sancisce l’incorporazione dei cristiani nelle strutture
dell’impero, come funzionari, soldati, ufficiali; l’attribuzione di privilegi e
poteri civili oltre che religiosi ai vescovi e la graduale assunzione del cristianesimo a
religione dell’impero.
L’imperatore Costantino, da autentico e geniale uomo di Stato, si
rese conto della forza che aveva ormai il cristianesimo nei confronti della
cultura pagana e s’impegnò per sostituire gli ingranaggi pagani dello Stato con
quelli cristiani.
Nell’Editto di Milano, per giustificare la
decisione de concedere la libertà di culto ai cristiani, si affermava che “La libertà di religione non può subire costrizione e per
quanto riguarda le cose divine bisogna permettere ad ognuno di obbedire alla
propria coscienza….Ognuno ha il diritto di seguire il culto che preferisce
senza essere leso nel suo onore e nelle sue convinzioni”
Solo 12 anni dopo, nel Concilio di Nicea, l’imperatore Costantino, che da pagano era diventato nientemeno che “Presidente della suprema assemblea dei vescovi”, così condannava Ario, che preferiva seguire un culto diverso :
“Poiché Ario ha imitato uomini
malvagi ed empi, merita di subire con loro la stessa pena di infamia… Inoltre
comandiamo che venga distrutto con le fiamme qualsiasi scritto di Ario…
Comunico anche che, se qualcuno fosse trovato di avere nascosto un libro
composto da Ario e non lo distrugga subito nel fuoco, deve subire la pena di
morte… Dio vi assista.”
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