I MUNGITORI


I mungitori non praticavano molto la poesia.

Non che la disprezzassero ma era un duro lavoro, il loro.

Alzarsi prima dell’alba a svuotare le mammelle gonfie delle vacche

Aspettare il camion del latte e poi

Fare semplicemente ciò che andava fatto.

I mungitori cadevano sul materasso ben prima del tramonto

Con un russare che non ammetteva obiezioni.

Non sarebbe stato certo d’aiuto per loro

Sedersi davanti al camino

Snocciolando gli amari sillogismi di Cioran

Ma i mungitori amavano i loro animali

Li accarezzavano, anche se poi li mangiavano

La loro poesia non era fatta di parole inutili

La poesia era nel loro sguardo silenzioso

Non sapevano che farsene i mungitori, della poesia.

Perché erano loro la poesia.

Quella che non si scrive su nessun foglio

Quella che nessuna Rose Auslander

Avrebbe mai potuto possedere

Ma solo ammirare.