I PLUTOCRATI


Il primo uomo che prese coscienza di sé la utilizzò per soggiogare gli altri suoi simili a suo esclusivo vantaggio. Nacque così una stirpe di uomini “superiori” che ordirono un ordine delle cose che permettesse loro di dominare incontrastati su questo mondo. Per sempre. Decisero le regole della società umana riservandosi l’esclusivo privilegio di non rispettarle nella più illimitata incolumità. Furono loro a inventare il concetto di POTERE e ancora oggi lo esercitano al di là del bene e del male, al di là di ogni morale, al di là del senso di colpa e dell’etica. Perché il bene, il male, il senso di colpa, l’etica, il senso civile del dovere, li hanno inventati loro. Li hanno subdolamente inoculati loro nelle menti degli altri uomini. Hanno persino elaborato una coscienza comune. Per controllarli meglio. Una coscienza farlocca ben diversa dalla loro che, al contrario, è primigenia, originale, generata, non creata. Si potrebbe dire divina se accettassimo l’idea di un dio ineffabile e alieno da ogni religiosità o misticismo.

Erano già immensamente potenti e indistruttibili quando concepirono il loro vero capolavoro. Quella pietra filosofale che apriva loro ogni porta, cancello e pertugio, prima ancora che la scienza alchemica iniziasse a ricercarla vanamente.

IL DENARO.

La discendenza di questi uomini domina ancora il mondo e lo farà fino a che questo sperduto pianeta non esploderà. Essi sono ovunque e in nessun posto. Sono la setta più impenetrabile e sfuggevole perché non hanno bisogno di essere una setta. Loro hanno il denaro. E questo basta.

Hanno creato loro la legge degli uomini che, ovviamente, è diversa dalla loro.

La legge degli uomini serve a consolidare le sbarre della gabbia che li ospita, cui hanno dato nome: CIVILTA’. La loro legge s’ispira invece a quella della natura, che è poi quella del lupo. Sono anch’essi uomini, certo, ma loro sono i PLUTOCRATI.