IL DOGMA


Il 31 marzo dell'anno 413, nel suo XII Discorso a commento su Giovanni 3:5-21 ed in particolare su "e nessuno è salito in cielo, se non Colui che è disceso dal cielo: il Figliuol dell'uomo che è nel cielo" (v.13), Sant'Agostino non solo NULLA ci riferisce intorno alla dottrina cattolica sull'ASSUNZIONE CON IL CORPO E CON L'ANIMA DI MARIA IN CIELO, ma al contrario, con straordinaria fermezza, perviene a questa conclusione: "Se dunque NESSUNO, all'infuori di Lui, è disceso dal cielo e vi è asceso, che speranza c'è per gli altri? Questa: che il Signore per ciò è disceso, affinché siano uno in Lui e con Lui quelli che per mezzo di Lui saliranno in cielo" [Augustinus, In Johannis evangelium tractatus 12,8-10, trad.it.: Città Nuova, Roma 1973, pp.198-200]

Questo era ciò che l'Apostolo Paolo scrupolosamente scriveva ai fedeli della Chiesa di Tessalonica: "Or fratelli, non vogliamo che siate in ignoranza circa quelli che dormono...; i morti in Cristo risusciteranno i primi; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo insieme con loro RAPITI sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre col Signore" (2 Tess. 4:13-18).

Questo era ciò che fedelmente si credeva fino al giorno in cui "qualcuno" si è inventato una bella storia rovesciando quell'insegnamento: il dogma dell'assunzione di Maria in cielo con il corpo e con l'anima fu "inventato" per la prima volta nell'anno 800 (ben ottocento anni dopo la morte della madre di Gesù) e si trova nei documenti del Sinodo di Salzburgo. Solo allora la Chiesa Cattolica ebbe la "giusta rivelazione", rivelazione che era, chissà perché, mancata ai testimoni oculari del periodo, agli Apostoli, ai Padri della Chiesa ed a tutti coloro che con zelo cercavano di studiare e meditare la Parola di Dio.

Quindi, v'è da una parte la Parola di Dio e addirittura un commento di Sant'Agostino (che non si può certo accusare di essere amico degli gnostici); dall'altra, un dogma della Chiesa Cattolica ed un'affermazione di un certo Padre Niccolò di Digione che conferma tale dogma