Gli ultimi mesi della vita di Gesù attraverso l’occhio disincantato dell’apostolo più maltrattato dalla storia, quella scritta dagli altri naturalmente. In realtà la vicenda è impregnata completamente di tutti i condimenti risorgimentali e rivoluzionari del caso. In Giuda, ardente patriota, non si cela altri che un carbonaro repubblicano in continua ricerca dei modi per scatenare una rivoluzione che liberi finalmente gli Ebrei dal giogo degli odiati Romani. Appartenendo al partito liberista e laico dei sadducei, è in perenne conflitto con quei baciapile dei Farisei, con cui però, assieme alle altre correnti religiose presenti nel bailamme della Palestina del I secolo, dove profeti e Messia si vendevano un tanto al pezzo, non disdegnerebbe di fare alleanze pur di raggiungere il suo nobile fine. La strada ritiene di averla trovata scovando un sedicente Rabbi di paese, della periferica Nazareth, lanciandolo e facendolo crescere in credibilità nella capitale, al fine di metterlo a capo spirituale della rivolta che inevitabilmente si scatenerà contro l’odiato oppressore. Ma il Nazareno è riottoso a farsi manipolare, anzi chiarisce che la sua non è una rivoluzione politica, ma spirituale, perdendo così l’appoggio delle alte gerarchie del Sinedrio che in un primo momento avevano ritenuto di aver trovato la persona giusta a cui far guidare la rivolta. La figura del Rabbi così sognatrice ed al tempo stesso debole è travolta dagli eventi. Naturalmente anche il finale è...alternativo.
IL MESSIA SBAGLIATO è una rivisitazione del
romanzo storico Memorie di Giuda di Ferdinando Petruccelli della Gattina. (1870)
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