Nel 1729, alla morte del prete Jean Meslier, venne reso pubblico il suo testamento, nel quale il sacerdote chiedeva perdono per quanto di falso aveva predicato in tutta la vita e per aver mentito nell'esercizio di una vocazione spirituale divenuta non più consona alle sue convinzioni filosofiche.
« La vostra salvezza è
nelle vostre mani, la vostra liberazione dipenderebbe solo da voi, se riusciste
a mettervi d'accordo; avete tutti i mezzi e le forze necessarie per liberarvi e
per rendere schiavi i vostri stessi tiranni. I vostri tiranni, infatti, per
quanto potenti e terribili possano essere, non avrebbero alcun potere su di voi
senza voi stessi [...] E così non vi sia tra di voi religione diversa da quella
della saggezza e della moralità, da quella dell'onestà e della decenza, della
franchezza e della generosità d'animo; non ci sia religione diversa da quella
che consiste nell'abolire completamente la tirannide e il culto superstizioso
degli dèi e dei loro idoli, nel mantenere viva la giustizia e l'equità ovunque,
nel lavorare in pace e nel vivere tutti in una società ordinata, nel mantenere
la libertà e, infine, nell'amarvi l'un l'altro e nel salvaguardare da ogni
pericolo la pace e la concordia tra di voi [...]. »
(Dal testamento di Jean Meslier)
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