Un
errore durante la traduzione greca della Bibbia: sì tradusse “giovane donna”
(alma) in vergine.
Ma se i teologi si sono accorti dell'errore perché hanno continuato a insistere
sulla verginità mariana?
Perché i popoli primitivi adoravano una divinità femminile, la Madre
Terra. Con l'andare del tempo essa venne affiancata a una divinità
maschile, più potente.
Anche
presso i giudei e i cristiani primitivi vi erano le tracce della derivazione
del culto matriarcale e la Madre Terra (antica dea) era
divenuta la Ruah o Spirito Santo. I "figli di Dio" (così sì
chiamavano abitualmente gli uomini ebrei devoti), erano figli di umani ma
derivavano la loro forza vitale dall'unione creatrice di Dio con Ruah, la
Madre.
Ecco
dunque la logica trinità: Padre, Madre, Figlio. Ogni creatura aveva una Madre e
un Padre divini e una madre e un padre umani.
I
sacerdoti guerrieri patriarcali decisero di abrogare la Ruah , ma il
suo culto era troppo radicato. Tutto quello che fu possibile fare fu toglierle
il nome.
La Ruah , dunque, divenne solo lo Spirito Santo, entità asessuata e
incorporea. Quando i cristiani della scuola di Paolo cominciarono a sostenere,
quindi, l’unione tra Maria e lo Spirito Santo i giudeo-cristiani restarono
sgomenti.
Il
Vangelo di Filippo, mostra tutto lo sbalordimento dei cristiani dell'epoca;
"Taluni hanno detto che Maria ha concepito dallo Spirito Santo. Essi
sono in errore. Essi non sanno quello che dicono. Quando mai una donna ha
concepito da una donna?" ((Vangelo di Filippo, 17, a cura di
M. Crateri, I Vangeli Apocrifi, Einaudi, Torino 1969)).
San
Paolo fece allora diventare Gesù un semidio nato in modo straordinario. Venne
successivamente aggiunta nel primo capitolo di Matteo e di Luca la frase:
"Un vento calerà su di te e ti coprirà come un'ombra la potenza
dell'Altissimo" (Luca 1,35) che è la copia identica dei comportamenti
utilizzati da Zeus per accoppiarsi con le donne terrestri.
di Laura Malucelli
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