Mi sembra così strano scrivere
che l’amore, in natura, non esiste. Forse ho sempre evitato di scriverlo, anche
se non sono l’unico a pensarlo, per evitare le critiche e le obiezioni. Lo
ammetto. Non amo il contraddittorio, Soprattutto se non sono sicuro di avere
ragione. Eppure mi sembra così normale, pacifico e per niente assurdo pensarlo.
L’amore è un’ipocrita invenzione degli uomini. Non pensi, l’ipotetico lettore,
che dica questo per delusione o per un’esperienza negativa. Il mio pessimismo è
talmente cosmico, consolidato e masticato da non procurarmi più alcun dolore.
Anzi, l’ho trasformato in un passe-partout per superare ogni ostacolo. Esistono
le emozioni. Un numero infinito di emozioni con sfumature sempre diverse e che
non hanno un nome. Non ne hanno bisogno. L’uomo le chiama Amore creando
confusione ed equivoci perché ognuno di noi ha una sua particolare idea di
amore che, spesso, non corrisponde a quella degli altri. L’Amore l’hanno
inventato i poeti. Persone che sembrano avere sempre la testa altrove, ma che,
in realtà, sono abilissimi e furbissimi per inventare, con le parole, il mondo come
ognuno di noi vorrebbe che fosse. Sarebbe bello innamorarsi di una persona e
restarne innamorati tutta la vita come il giorno prima. La Natura prevede, al
contrario, l’innamoramento del maschio e della femmina adulti per il preciso
periodo in cui gli uomini e le donne sono fertili e in grado di continuare la
specie. E’ un trucco per farci riprodurre. Prima e dopo si può parlare di
affetto che, al contrario di Amore, non si scrive mai con la lettera maiuscola.
Io credo che la parola Affetto vada rivalutata. E’ questo l’unico sentimento
che può durare una vita intera e superare ogni ostacolo. Sembra riduttivo
parlare di affetto. Come se fosse un amore di seconda qualità. Un sentimento
nobile, ma col braccino corto. Incapace di slanci eroici. Nella convinzione che
la nostra condizione umana sia limitata e subalterna a qualcosa di più grande e
di sacro, consideriamo l’affetto come un’emozione altrettanto limitata e ci
illudiamo che esista qualcosa di più grande di noi, raggiungibile solo in un
particolare stato di grazia, che ci avvicini a Dio. L’Amore con la A maiuscola,
appunto. Perché abbiamo sempre bisogno di credere che esista qualcosa che non
esiste e non ci concentriamo invece su noi stessi?
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