Dopo qualche anno la Cananea fu colpita
da una terribile carestia. Abramo allora pensò: “Chi lascia la via vecchia per
la nuova…” ma subito se ne pentì e per non incorrere nelle ire del Signore,
costruì, lì per lì, un altare e vi sacrificò un montone che passava da quelle
parti. Non è dato sapere se anche il montone era arrivato in quel luogo su
ordine del suo Dio, ma è probabile che non abbrustolì cantandone le lodi. Un
giorno, Abramo incontrò un Cananeo che era appena tornato dall’Egitto e si dava
un sacco di arie dicendo che quello era un posto molto ricco, dove c’era
abbondanza di ogni cosa. Questa volta, il discendente di Noè, non aspettò di
sentire la voce di Dio, decise di non perdere tempo e di trasferirsi nella
terra dei faraoni con la moglie. Era anche curioso di capire se il Dio degli
Egizi era lo stesso che gli aveva parlato. In quel caso si riproponeva di
chiedergli conto di quella disparità di trattamento. C’era, però, un problema.
Correva voce che gli Egizi fossero degli assatanati sesso-dipendenti, Quando
vedevano una bella donna diventavano pericolosi e Sarra, la moglie di Abramo,
era una donna bellissima. Il patriarca le disse allora:
«Vedi, io so che tu sei una
donna avvenente. Quando gli Egizi ti vedranno, penseranno: Quella è sua moglie,
e mi uccideranno, mentre lasceranno te in vita. Di' dunque che tu sei mia
sorella, perché io sia trattato bene per causa tua e io viva per riguardo a
te».
Quando al faraone riferirono
della bellezza di Sara, questi volle subito mettere le mani su di lei e la
sposò, mentre Abramo, che credevano essere il fratello, fu trattato bene e
riempito di doni. Al Dio di Abramo, però, questa cosa non piacque e colpì
l’Egitto col virus della peste, da lui creato appositamente per punire i
cattivi. Il povero faraone si chiedeva perché mai il suo Dio fosse così adirato
con lui che provvedeva sempre ad offrire sacrifici per tenerselo buono. I suoi
sacerdoti, che, come tutti i preti, sanno sempre tutto, gli dissero allora che
la causa della punizione divina era il suo matrimonio con Sarra. Interpellata dal
faraone, la donna confessò di essere la moglie e non la sorella di quell’uomo.
Fu allora che il faraone esclamò:
“Ma porca puttana! Non
potevi dirmelo subito! Mi sei costata anche una cifra in regali!”
Detto questo, si scusò con
Abramo, lo risarcì con altri doni e lo pregò di tornarsene, con sua moglie, da
dove era venuto.
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