Abramo,
appena tornato in Cananea, assistette ad una furiosa lite tra pastori a
proposito di certi pascoli. Stanco di vedere la gente scannarsi per nulla
decise di ritirarsi sulle montagne, lasciando il resto del territorio al figlio
Lot che si stabilì vicino a Sodoma, una città della quale si diceva un gran
bene per come la gente sapesse divertirsi e godersi la vita senza problemi.
Forse proprio per questo
motivo, gli invidiosi assiri, decisero, un giorno, di rompere le scatole ai
Sodomiti muovendogli contro in guerra.
Lot, che, come abbiamo detto, abitava vicino a Sodoma e, di tanto in
tanto, un giretto lì se lo faceva, aveva preso in simpatia quei gaudenti e
decise di andare in loro soccorso. La stessa cosa fece suo padre Abramo che
andò a combattere al loro fianco e riuscì a sconfiggerli radunando intorno a sé
un esercito composto da trecentodiciotto
suoi servi e solo tre amici, a dimostrazione del fatto che, nel momento del
bisogno, è meglio non fare affidamento su questi ultimi.
I Sodomiti offrirono una
generosa ad Abramo per l’aiuto ricevuto, ma lui rifiutò. Allora Dio gli disse:
“Su, Abramo, accettala, te
la sei guadagnata massacrando quegli infedeli”
E Abramo rispose:
“E che me ne faccio della
ricchezza se non ho nessuno a cui lasciarla?”
Dio allora promise ad Abramo
la nascita di un figlio e il vecchio patriarca offrì in sacrificio a Dio una
vacca, una capra, un montone, una tortora e una colomba. Dio gli ordinò di
tagliarli a metà, salvo gli uccelli. Abramo comprese allora che a Dio piaceva
vedere scorrere il sangue. Mentre si apprestava al macello, una voce divina gli
annunciò che i suoi discendenti sarebbero stati oppressi dagli Egiziani per
quattrocento anni, ma poi avrebbero sconfitto i nemici e conquistato la terra
dei Cananei.
Abramo sospirò e pensò che
avrebbe preferito non saperlo, perché lui mica sarebbe scampato così a lungo!
Prima di esaudire il
desiderio di Abramo, Dio, che evidentemente si divertiva un mondo con lui e la
sua famiglia, ordinò alla moglie Sara di dare a suo marito la sua ancella
egiziana Agar, affinché da lei avesse figli.
“Si può essere così
crudeli?” Pensò Sara che, già depressa per non poter avere figli, riceveva un
ordine simile da Dio. Tuttavia non esitò ad ubbidire e da Abramo e Agar nacque
Ismaele.
Un bel giorno si
presentarono a casa di Abramo tre uomini molto belli che il patriarca non aveva
mai visto prima. Vuoi non farli entrare e ospitarli ordinando di scannare
subito un vitello in loro onore? Gli uomini rivelarono poi di essere tre angeli
in incognito e uno di loro, dopo avere chiesto ad Abramo dove si trovasse sua
moglie Sara lo rassicurò che presto sarebbe diventata madre e si appartò con
lei chiedendo di non essere disturbato. La donna si schernì dicendo all’angelo:
“Ma io ho ottant’anni!”
L’angelo la rassicurò con
queste parole:
“Non preoccuparti, per me
che sono eterno, tu sei ancora una ragazzina!”
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