A quel punto Dio, per
risolvere quella situazione di stallo decise di permettere alla famiglia di Lot
di fuggire mentre i due angeli provvedevano ad incendiare e distruggere Sodoma
e i suoi abitanti, ma, per rendere la cosa più interessante (per lui) pose una
condizione.
“Non guardate mai indietro o vi trasformerò in una statua
di sale!”
Questa condizione,
apparentemente assurda, era invece molto crudele poiché vivendo tra i sodomiti,
l’atto di guardarsi ogni tanto alle spalle, era diventato per loro abituale. La
moglie di Lot non riuscì a resistere alla tentazione, si voltò e divenne una
statua di sale. Lot e le figlie continuarono la fuga e solo quando furono al
sicuro in una caverna si accorsero dell’assenza della madre. A quel punto le
due sorelle si scambiarono un furtivo sguardo d’intesa. Fecero ubriacare il
padre e aspettarono che si addormentasse. Poi finalmente riuscirono ad
accoppiarsi con un uomo e il fatto che quell’uomo era il loro padre fu perdonato
da Dio perché Lot era pur sempre l’unico uomo rimasto e, avendo sterminato
tutti i sodomiti era buona cosa che si ricominciasse a fare figli e creare
nuovi popoli. Dai due figli avuti dal padre, Dallle figlie di Lot nacquero
infatti Moab e Amman, progenitori de Moabiti e degli Ammoniti.
Compiuti i novantanove anni,
finalmente Abramo ebbe un figlio anche dalla moglie Sara e fu chiamato Isacco.
Pazzo di gioia, il padre chiese a Dio se Ismaele e Isacco sarebbero
sopravvissuti e Dio lo rassicurò in merito, ma solo se avesse provveduto a
tagliare il prepuzio dei suoi figli.
Abramo, senza chiedersi il
motivo di una così strana richiesta ubbidì subito, e preso dall’euforia si
tagliò anche il suo.
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