L’unica realtà è l’individuo.
Vive in un certo spazio e in un certo
tempo.
Niente è al di fuori dell’individuo. Tutto
è dentro di lui.
L’individuo è il suo patrimonio di
informazioni. Dati razionali e irrazionali, conoscenze culturali e istinti
vitali. Tutte derivano dal primo sentimento umano: l’insicurezza.
L’inconscio non solo immagazzina le
informazioni ereditate e raccolte via via nella vita di ogni giorno, ma è
capace di elaborare quelle informazioni e di produrne di nuove.
Ma se tutto viene da sé, viene da
qualche parte. Da dove? Qualcuno dice che l’inconscio è il burattinaio che con
i fili guida noi burattini. Io penso invece che l’inconscio sia il nostro
patrimonio di conoscenze, il nostro DNA insieme alla nostra storia personale,
tutto quello che abbiamo appreso e memorizzato giorno dopo giorno. L’inconscio
è quel tesoro che sta nella mia mente, e al di fuori del quale non c’è
nient’altro. L’inconscio sono io. Non c’è burattinaio e non ci sono fili. Io
sono l’inconscio. Se cerchi un’altra realtà, se senti il bisogno di un divino
“altro da te”, potrebbe capitarti di scoprire che Dio è un ragno dallo sguardo
gelido e indifferente che ti cammina sopra e che, se lo lasci andare, si
allontana senza fare danni. Oppure, se la tua ricerca sarà più approfondita, ti
specchierai in te stesso.
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