La ragione del fallimento del Cristianesimo proprio nel Vicino Oriente e nel Nord Africa ,le terre stesse toccate dalla prima predicazione dei discepoli di Gesù Cristo è davvero un paradosso storico . L' espansione dell' Islam cancellò la fede in lui nella stessa Palestina ,ma non riuscì a sradicare quella degli Ebrei .Il Cristianesimo ,dopo tre secoli di sterili dispute accademiche per definire la natura del suo fondatore , viene travolto nella terra natale di quest' ultimo dai fautori di un altro monoteismo che lo vede soltanto un Profeta ispirato da Dio ,secondo solo a Maometto : l'ISLAM. Questo paradosso dalla chiesa non è mai stato sufficientemente spiegato. Ed è altrettanto singolare che la fede nella sua divinità si diffonde invece nella area culturale greco- romana, la più lontana da quella in cui il Cristianesimo affonda le sue radici .E lontana non solo a livello geografico e geopolitico ,ma anche come sistema di pensiero ,di lingua e di scrittura. Come notano il prof Odon Vallet ,docente di Filosofia teoretica alla Università Paris vii ,e il teologo Hans Kung , il paesaggio dalla lingua ebraica ,a quella greca e a quella latina ha avuto una diretta ripercussione nella formulazione dei dogmi e nella visione del mondo .E non è stato un passaggio indolore . La lingua struttura la visione del mondo più di quanto gli stessi cristiani credano .Il motivo per cui la febbre del definire ,del dogmatizzare , del cavillare in modo sofistico sui termini , non era tipica di Gesù Cristo e dei suoi discepoli , spiega perché molte popolazioni ex cristiane abbiano trovato più affascinante la fede semplice in un unico Dio e nel suo Profeta che ne comunica il messaggio agli uomini. Senza complicanze metafisiche .
GIOVANNI BONAGIUSO
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