Passa il tempo, Gesù cresce e
l’influenza dei geni irascibili di Dio Padre inizia a
diventare evidente . A informarcene è il Vangelo dell’infanzia di
Tommaso, che racconta le avventure di Gesù e dei suoi sfortunati
compagni di giochi.
Ad esempio, un giorno Gesù era sulla
riva di un ruscello a giocare col fango. Come qualsiasi bambino costruiva
dighe, canali e castelli di sabbia. A un certo punto però arrivò quel
piantagrane del figlio dello scriba Anna e distrusse le sue costruzioni.
Grande errore, giovanotto, a Jesus Christ Superstar certi
dispetti non si fanno: «Oh cattivo, empio, insensato! Che male ti hanno
fatto le mie fosse e le acque? Che tu ti possa seccare come un
albero!» detto fatto. Il monello ci restò secco. Letteralmente.
Altro episodio: un giorno Gesù stava
tornando a casa, quando un ragazzino, correndo, andò a urtare contro la
sua spalla. Se la sarebbero potuta cavare con una constatazione
amichevole di incidente, ma il Santissimo, che di amichevole aveva ben
poco, sbottò: “Non percorrerai tutta la tua strada!”. E infatti subito il
poveretto cadde a terra stecchito.
( Da "Secoli bui ma non troppo")
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