I santi Sergio e Bacco erano,
secondo l'agiografia cristiana, due soldati dell'esercito romano di religione cristiana,
stanziati in Oriente e che avevano un'alta posizione presso la corte di Massimino Daia, tetrarca d'Oriente dal 305;
i due furono denunciati da nemici invidiosi e quando si rifiutarono di
sacrificare a Giove furono
martirizzati.
La tradizione è prodiga di dettagli
riguardo alle modalità con cui i due martiri furono uccisi. Bacco sarebbe stato
flagellato a morte, mentre Sergio sarebbe stato costretto a camminare con
chiodi confitti nei piedi, e infine sarebbe stato decapitato.
La cosa che balza agli occhi però è che
entrambi, come prima cosa, furono costretti a sfilare davanti alla popolazione
vestiti da donna e a subire il dileggio generale.
I due, oltreché colleghi, sarebbero
stati legati da un rapporto d'amore omosessuale, che il travestimento femminile
intendeva mettere alla berlina pubblicamente. Nell'iconografia medievale dei due
santi emergerebbe talvolta l'allusione al loro stretto legame, ad esempio nel
raffigurare le due aureole che li coronano come intrecciate, e non divise.
Inoltre un antico manoscritto greco, la "Passio antiquior Ss. Sergii et
Bacchi" descrive Sergio come "dolce compagno e amante" di Bacco
(letteralmente "ho glykys hetairos kai erastes"; erastes è
connesso con eros, che indica l'amore fisico.
Sergio e Bacco sono diventati oggetto di
venerazione da parte di diverse comunità cristiane gay. Nel 1994 un'icona dipinta dal pittore francescano Robert
Lentz fu portata in parata alla marcia per il Gay Pride di Chicago, ed è in seguito diventata
un popolare simbolo gay.
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